In un anno senza Biennali d’Arte o di Architettura è un buon momento per visitare gli spazi della Biennale
Che sia un anno sui generis lo sappiamo tutti. La Mostra Internazionale di Architettura, prevista per maggio e poi spostata a settembre, non ha potuto avere luogo. Ma la Fondazione La Biennale ha comunque deciso di aprire i propri spazi per le visite ai suoi bellissimi luoghi. Avevo già segnalato questa bella opportunità, tra l’altro gratuita, nel post dedicato alle attività da fare a Venezia quest’estate.
Quando siamo ai Giardini, o all’Arsenale per vedere le esposizioni, siamo spesso sopraffatti non solo dalle mille opere da vedere e interpretare ma anche dei visitatori. Ecco perché ti consiglio quest’anno di approfittare per visitare gli spazi concentrandoti sulla loro storia e sulla loro bellezza.

Giardini delle Biennale – Padiglione Centrale
Breve storia della Biennale
L’idea di una esposizione d’arte a Venezia nasce durante gli incontri di un piccolo cerchio di artisti e cultori d’arte nelle sale del caffè Florian in Piazza San Marco. E’ proprio il sindaco Riccardo Selvatico ad avanzare la proposta nel 1893 e ad inaugurare la prima Biennale nel 1995. La sede dell’esposizione sono i Giardini di Castello, parzialmente attrezzati e recintati.
Lo spazio ospitava, fino all’arrivo di Napoleone in città, chiese e conventi, orti e giardini. Nel 1807 un decreto napoleonico prevedeva la realizzazione di una “passeggiata pubblica con viali e giardino” da realizzare su progetto dell’architetto Antonio Selva. Vari progetti si susseguono, non tutti realizzati, e gli spazi erano entrati nella frequentazione dei veneziani fino alla nascita dell’esposizione internazionale d’arte.
Le prime edizioni della Biennale riscuotono il favore sia degli artisti sia del pubblico: tutto era concentrato prevalentemente in un unico padiglione centrale. La fortuna dell’esposizione suggerisce l’idea di realizzare degli appositi padiglioni esterni per ospitare gli artisti stranieri. Il primo padiglione ad essere realizzato è quello del Belgio nel 1907.
Impossibile riassumere qui la storia di tutti i padiglioni. Se sei particolarmente interessato ti suggerisco questo volumetto di Marco Mulazzani, Guida ai Padiglioni della Biennale di Venezia dal 1887, Electa, 2014 interessante anche per le molte foto d’epoca della forma originaria dei Padiglioni.
I Giardini della Biennale
Dal primo padiglione nazionale fuori dal Padiglione centrale, quello del Belgio costruito nel 1907, nel corso del ‘900 i padiglioni sono stati costruiti in diversi momenti seguendo l’andamento del giardino preesistente.
La realizzazione dei padiglioni risente ovviamente dei diversi caratteri che hanno caratterizzato il momento della loro costruzione e, a fianco di padiglioni più celebrativi della gloria nazionale (es. Padiglione Ungherese del 1909) si possono ammirare padiglioni che premiano invece il rapporto con la natura circostante come il Padiglione dei Paesi Nordici degli anni ’60.
Negli anni Trenta si fece fronte alla necessità di nuovi spazi espandendo la mostra oltre il canale che separa i Giardini dall’Isola di Sant’Elena: la sistemazione fu affidata all’architetto Brenno del Giudice che riunisce cinque padiglioni in un unico edificio con al centro di Padiglione Venezia dedicato all’artigianato artistico. Nell’isola oltre i giardini nasce anche il Padiglione della Grecia che ospitò per la prima volta la collezione Guggenheim a Venezia nel 1948.
Insomma i Giardini della Biennale contengono alcuni veri e propri capolavori, e sopratutto raccontano una storia di architetture espositive unica al mondo che ha impegnato i migliori artisti internazionali.
Le visite proposte sono molteplici, durano circa un paio d’ore anche se non basterebbe un giorno per raccontarne tutta la storia.
Il giardino delle Arti: natura, architettura ai Giardini della Biennale
Si tratta di una visita dei Giardini della Biennale, luogo di nascita della Biennale di Venezia e dell’idea della Biennale d’Arti Visive. I Giardini, documento storico a cielo aperto sull’epoca postnapoleonica, la Belle Époque, le guerre del Novecento, il periodo fascista, la ricostruzione postbellica. Il verde storico e i tesori architettonici dei Giardini, con capolavori, tra gli altri di Alvar Aalto, BBPR, Brenno Del Giudice, Sverre Fehn, Josef Hoffmann, Gerrit Thomas Rietveld, Carlo Scarpa, Aleksej V. Ščusev, James F. Stirling, Takamasa Yoshizaka.
La visita si svolge ogni martedì, mercoledì, giovedì, venerdì e domenica alle ore 11 fino al 30 settembre 2020 su prenotazione.
Alla scoperta dei giardini: un distretto di ambasciate culturali
Ogni settimana, quattro diversi percorsi ricostruiscono la storia dei Giardini, nei diversi momenti della loro vicenda, ognuno dei quali ha contribuito all’eccezionalità del luogo da un punto di vista architettonico, storico, culturale e politico. Ogni appuntamento prende in esame un diverso periodo e le tracce che ha lasciato.
L’attività si svolge ogni martedì, mercoledì, giovedì e venerdì alle 14,15 fino al 30 settembre 2020 su prenotazione.
Fino a fine agosto ci sono anche delle attività dedicate specificatamente alle famiglie con bambini.

Padiglione del Canada
L’Arsenale
Gli spazi dell’Arsenale di Venezia entrano a pieno titolo all’interno della storia della Biennale a partire dalla fine degli anni ’70 e all’inizio degli anni ’80. E’ questo infatti il momento della nascita della Mostra Internazionale di Architettura che, negli anni in cui la mostra d’arte non è presente, apre al pubblico.
L’Arsenale di Venezia era il luogo dove in passato si costruivano le navi che hanno reso Venezia dominatrice incontrastata per secoli nel Mediterraneo. Una vera città nella città, brulicante di umanità, tanto che perfino Dante ne è affascinato e ne parla nella sua opera.
In questo momento gli spazi dell’Arsenale sono divisi in tre parti, non senza giuste polemiche da parte dei veneziani che vorrebbero viverli come spazio pubblico. Da una parte la Marina Militare, dall’altra il Comune di Venezia che ha dato in concessione una parte degli spazi proprio alla Fondazione La Biennale.
Gli spazi delle Corderie e delle Gaggiandre, corrispondente alla parte dell’Arsenale Sud e utilizzati per le mostre si possono visitare con una visita guidata.
La Fucina delle Arti è la visita guidata gratuita che si può effettuare ogni sabato alle ore 11 e alle ore 14.15 e ogni domenica alle ore 16 fino al 25 ottobre. E’ necessario prenotare sul sito della Biennale e attendere mail di conferma.
Le muse inquiete
Il 29 agosto 2020 presso il Padiglione centrale è prevista l’apertura della mostra Le muse inquiete. La Biennale di fronte alla storia. La mostra è curata per la prima volta da tutti i direttori dei sei settori artistici che hanno lavorato insieme per ripercorrere, attraverso le fonti uniche dell’Archivio della Biennale e di altri archivi nazionali e internazionali, quei momenti in cui La Biennale e la storia del Novecento si sono intrecciate a Venezia.
La mostra rimarrà aperta fino al 8 dicembre con le seguenti modalità: nel periodo estivo dalle ore 11:00 alle ore 19:00. Dal 6 ottobre dalle ore 10 alle ore 18.
Attenzione: la vendita dei biglietti avviene esclusivamente on line.
Vendita dei biglietti di mostra esclusivamente on line
La Biennale di Venezia è una mostra davvero bellissima, sia per gli appassionati di architettura, che per gli appassionati d’arte.
Tutta la visita regala davvero un’emozione unica, che merita davvero!