Cinque film girati in Veneto ti portano alla scoperta del carattere del territorio
Prima di ripartire alla scoperta del Veneto, vuoi rivedere un po’ del territorio raccontato attraverso i film? Ho scelto qualche pellicola (leggera o quasi) che può essere utile allo scopo. Devo dire che io sono un po’ fanatica delle location dei film e delle serie, tanto da ritrovarmi in pieno agosto a cercare con un’amica a Roma Piazza Santa Maria Ausiliatrice che altro non è che la piazza dove c’era il bar de “I Cesaroni”.
Finché c’è prosecco c’è speranza
Tra i film ambientati in Veneto, non potevo non cominciare con un film che parlasse anche di vino e in particolare del prosecco, il vino veneto così famoso oramai nel mondo.
Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Fulvio Ervas. Uscito nel 2017 è diretto da Antonio Padovan. Nel cast due attori amati dal pubblico come Giuseppe Battiston e Antonio Citran.
Campagna veneta, colline del Prosecco. Una serie di omicidi e, unico indiziato, un morto: il conte Desiderio Ancillotto, grande vignaiolo che pare essersi tolto la vita inscenando un improvviso e teatrale suicidio. Un caso apparentemente impossibile per il neo-ispettore Stucky, metà persiano e metà veneziano: appena promosso, impacciato ma pieno di talento, per risolvere il caso deve fare i conti con le proprie paure e un passato ingombrante. Sullo sfondo, tra i filari, una battaglia per la difesa del territorio e delle bollicine che anima bottai, osti, confraternite di saggi bevitori: Stucky intuisce presto che la soluzione dei delitti passa attraverso il modo di vedere la vita, e la vite, del conte Ancilotto. E che nella sua cantina, tra vetro e sughero, alcol e lieviti addormentati, si agita un mondo che non vuole scomparire ma, al contrario, rivendica un futuro.
La sedia della felicità
Il film “La sedia della Felicità” (2013) è l’ultima opera del regista Carlo Mazzacurati e vede come attori protagonisti Valerio Mastrandrea, Isabella Ragonese e anche il già citato Giuseppe Battiston. Ma ci sono anche attori bravi e cari al regista che hanno fatto una piccola parte come Antonio Albanese, Roberto Citran, Fabrizio Bentivoglio, Silvio Orlando e Natalino Balasso.
Bruna è un’estetista che fatica a sbarcare il lunario. Tradita dal fidanzato e incalzata da un fornitore senza scrupoli, riceve una confessione in punto di morte da una cliente, a cui lima le unghie in carcere. Madre di un famoso bandito, Norma Pecche ha nascosto un tesoro in gioielli in una delle sedie del suo salotto. Sprezzante del pericolo, Bruna parte alla volta della villa restando bloccata dietro un cancello in compagnia di un cinghiale. In suo soccorso arriva Dino, il tatuatore della vetrina accanto, che finisce coinvolto nell’affare. Scoperti il sequestro dei beni di Norma e la messa all’asta delle sue otto sedie, Bruna e Dino rintracciano collezionisti e acquirenti alla ricerca dell’imbottitura gonfia di gioie. Tra alti e bassi, maghi e cinesi, laguna e montagna, Bruna e Dino troveranno la vera ricchezza.
Il film è stato girato tra Jesolo, dove inizia, per poi spostarsi a Padova, Monselice e i Colli Euganei (con una tappa anche in Trentino).
Devo dire che ho amato tutti i film di Mazzacurati proprio per la sua capacità di raccontare la nostra regione con uno sguardo soggettivo ma sempre completo e comprensibile a tutti.
Dove lo trovi? Su Rai Play.
Mamma o papà?
“Mamma o papà” è un film del 2017 di Riccardo Milani con Paola Cortellesi e Antonio Albanese. Si tratta del remake di un film di Martin Bouboulon del 2015.
Dopo quindici anni di matrimonio, Nicola e Valeria hanno deciso di divorziare in maniera civile. Hanno una bella casa, ottimi lavori e tre figli, ma non sono più innamorati l’uno dell’altra. Raggiunto un accordo sulla separazione, entrambi ricevono un’allettante proposta di lavoro all’estero, ma non sanno come regolarsi con i figli. Valeria accetta inizialmente di restare a casa, ma poi scopre che il marito ha una relazione con una giovane infermiera, e non è più disposta a sacrificarsi: inizia così una dura battaglia tra i due per non ottenere l’affidamento esclusivo dei figli.Alla fine i genitori si ricongiungeranno, dopo che i figli avranno tentato di scappare da loro, e avranno un altro figlio (una bambina).
Tra le scene del film si vede Marghera nella sua zona industriale, la bella Treviso dove la famiglia vive, Vicenza e la città di Santorso dove c’è l’ospedale in cui lavora Nicola – Albanese.
Il film sembra una pellicola per famiglie ma non mancano scene un po’ sconcertanti soprattutto nei confronti dei figli. Nessuna censura, anzi. Ma pensaci e spiega se lo vuoi vedere con i bambini fino ai 10 anni.
Dove lo puoi vedere? Su Chili.
Io sono Li
Andrea Segre ha diretto “Io sono Li” nel 2011. Tra gli attori anche Marco Paolini e Rade Šerbedžija. Li è interpretata da Zhao Tao che vinse il David di Donatello per questo film come migliore attrice protagonista.
Shun Li è un’immigrata cinese che lavora a Roma in una fabbrica tessile facendo molto più del necessario per pagare il suo debito e far venire in Italia il figlio, rimasto in Cina. Per questo viene trasferita a Chioggia per fare la barista in un’osteria frequentata soprattutto da vecchi pescatori. Qui sorgono alcuni problemi, primo fra tutti la lingua, ma fortunatamente Li farà amicizia con un vecchio pescatore chiamato il Poeta (per la sua versatilità a comporre versi al momento), jugoslavo immigrato in Italia da ormai 30 anni. Tra Shun Li e il pescatore nasce piano piano una relazione che agli inizi è mal vista da tutti, sia italiani che cinesi. Per evitare che tale situazione influisca negativamente sulla possibilità che arrivi il figlio, Shun Li interrompe la relazione e va a lavorare in una fabbrica di import-export. Un giorno, molto prima del previsto, con sua grande gioia arriva il figlio dalla Cina e si chiede chi abbia pagato il suo debito. Il pensiero di Shun Li va subito al suo amico di Chioggia e cerca di informarsi, ma un’amara sorpresa la attende.
Tra i film ambientati in Veneto che ti suggerisco, questo è il meno leggero. Il film è stato girato a Chioggia, città della provincia di Venezia e che le assomiglia, a prima vista, moltissimo. La città ha tuttavia delle caratteristiche proprie e l’ambiente più interessante è sicuramente quello dei pescatori e il bar dove loro si ritrovano. Chioggia è poco considerata da chi visita il Veneto: offre tuttavia uno spaccato di vita interessante. Poi da Chioggia ci si può anche spostare verso Pellestrina.
Il film ha avuto anche distribuzione internazionale.
Dove lo trovi? Anche questo lo trovi su Chili.
Sole a catinelle
Chiudiamo con un film veramente leggero interpretato da Checco Zalone. “Sole a catinelle” è un film di Gennaro Nunziante del 2013.
Checco, dopo aver fatto il cameriere d’albergo a Venezia, prima di impiega come venditore di aspirapolveri ma, dopo un’iniziale serie fortunata, neanche in questo campo la sua carriera non decolla. Tornato povero, deve confrontarsi con il licenziamento della moglie da una fabbrica del vicentino e con la promessa fatta al figlio di una vacanza da sogno se ottiene tutti 10 in pagella. Cosa che accade. Inizia quindi un viaggio che parte del Molise e approda in una Toscana molto radical chic.
E’ un film molto godibile e riuscito, anzi forse il migliore di Checco Zalone. Nel film anche Marco Paolini che abbiamo visto protagonista di tanti film ambientati in Veneto.
La prima parte del film, come dicevo, è stata girata a Padova: il duomo e il ghetto e ovviamente l’iconico Caffè Petrocchi. Quando si vuole raffigurare il Veneto operoso la scelta cade quasi sempre inevitabilmente sulla bellissima città del Santo.
Dove vederlo? Lo trovare su netflix.
Buona visione e vi aggiornerò presto se escono altri film ambientati in Veneto.
Dire che Chioggia è poco considerata da chi visita il Veneto mi sembra veramente una grande stupidaggine…. Guardate i numeri del turismo e fatevi un giro, paragonare Chioggia a Pellestrina è irriverente e molto molto molto assurdo!
Ti ringrazio per il tuo commento che avrei comunque preferito meno aggressivo. Ho accolto negli anni turisti da ogni parte del mondo e nessuno di loro ha minimamente nominato Chioggia e tanto meno visitata. Anche amici italiani, che vengono annualmente a Venezia, ci sono stati forse una volta e la ricordano vagamente. Quindi si, è poco considerata.
Quanto a Pellestrina non so cosa non ti sia chiaro. Ho scritto che da Chioggia si può anche andare a visitare Pellestrina quindi di quale paragone parli?