“A Venezia si cammina in fila indiana” di Fabrizio Berger è un manuale di istruzioni per l’uso della città, come tra l’altro recita anche il suo sottotitolo. E’ uscito a giugno per le Tostapane Edizioni. Lo trovate in tante librerie veneziane ma, se non siete a Venezia, scrivete direttamente all’editore che sicuramente troverà il modo per spedirvelo.

A Venezia si cammina in fila indiana
Perché questo titolo? Perché è una buona regola, sopratutto nelle calli più strette, camminare in fila indiana sopratutto per non intralciare il passaggio nell’altra direzione. Poi ci continuano le chiacchere con amici e famigliari quando si arriva nel campo successivo.
Conosco Fabrizio Berger da tempi non sospetti e quindi, quando il libro è uscito ero molto curiosa sopratutto del fatto che trattasse un argomento, come vivere al meglio la città, che mi sta particolarmente a cuore. Ne ho trattato diverse volte nel blog, e potete leggere ad esempio Siate gentili con i Veneziani.
Si tratta di una guida atipica della città di Venezia: al suo interno non troverete descrizioni di monumenti e piazze da visitare ma consigli per vivere la città al meglio.
Si comincia da istruzioni su come arrivare, come muoversi, i servizi disponibili in città, cosa mangiare e come farlo, dove dormire, come vivere la città, cosa fare per scoprire la città e i suoi abitanti. Il tutto è corollario da un glossario di alcune tipiche parole veneziane.
Ogni parte del libro è corredata da foto di accompagnamento che aiutano a capire quanto speciale sia la città. Le foto non sono solo di Berger ma anche di altri amici coinvolti nel progetto.
Il libro si legge con facilità e non è così inusuale ritrovarsi a sorridere: anche per chi conosce bene la città, si tratta comunque di una lettura gradevole che racconta anche le piccole abitudini che ognuno di noi ha fatto proprie.
Il tempo a Venezia è concepito a “misura d’uomo”: “ci vediamo tra 20 minuti” significa – per l’appunto – che per incontrarci dovrò percorrere una strada di 20 minuti (di norma 5 per camminare su e giù per i ponti, 10 per le inevitabili chiacchere con tutte le persone che incontrerò, 5 per il caffè o lo spritz che qualche conoscente vorrà assolutamente offrirmi, 10 per le inevitabili chiacchere con tutte le persone che incontrerò nuovamente uscendo dal bar o dall’osteria, 5 per correre su e giù per i ponti sapendo di essere in ritardo, 10 per aspettare la persona che dovevo incontrare che sarà stata bloccata da qualche conoscente o da qualche improbabile imprevisto).
C’è da dire che l’autore del libro è un umano molto sociale e pieno di spirito: impossibile quando lo incontri appunto non essere “molestati” dalle sue improbabili battute. Si scherza, eh.
Detto questo è vero: non sapete quante volte i miei clienti mi chiedono quanto è grande Venezia. Io non la misuro in chilometri ma in tempo per percorrerla dicendo che i nostri tempi in ogni caso saranno diversi: io mi fermerò a parlare con qualcuno che incontro e magari appunto prendere uno spritz, loro si fermeranno a fare foto o a consultare google maps perdendosi inevitabilmente.

Assalto al vaporetto | Venezia
Ciò che mi è particolarmente piaciuto nel libro di Fabrizio Berger è che non si è approcciato al visitatore pensando che a Venezia ci voglia spendere solo qualche ora ma che in realtà che a Venezia ci si voglia trasferire. Mi spiego meglio: ci legge questo libro è interessato a capire il carattere di questa città, a grattare sotto la superficie delle cose che magari colpiscono alla prima occhiata. A me piacerebbe che ci fosse un libro così in una città dove magari sono già stata ma che voglio vivere ancora meglio. Venezia spiegata dai Veneziani e non da chi raccoglie informazioni qua e là e ci fa l’ennesima guida.
E’ un libro per chi la città la vuole sentire, meglio se per sentirla ci dedica un po’ di tempo. L’altro giorno parlando con uno dei miei clienti raccontavo che ho amici italiani che tornano ogni anno a Venezia. Con aria stupita mi hanno chiesto “come mai?”. Sono rimasta basita. Ad esempio perché ci sono mostre sempre nuove, perché è bello anche solo sedersi in fondamenta e mangiarsi un cicchetto, perché ci sono mille isole da esplorare? E’ come se uno andasse una volta a Londra, Parigi o New York e pensasse di avere visto tutto. Venezia è così: anche se hai visto tutto, cosa impossibile, non è bello anche solo godersi una passeggiata in città?

San Marco dalla Giudecca
In queste istruzioni per l’uso ho ritrovato la Venezia di cui sono innamorata: non solo i suoi monumenti ma un modo di vivere unico al mondo fatto di persone, incontri, gite in laguna, feste tradizionali e abitudini secolari.
Ne consiglio quindi a tutti la lettura, anche solo per innamorarsi di nuovo della specialità di Venezia. E se siete in città seguite la pagina Facebook perché il progetto continua attraverso degli eventi organizzati.