Il prossimo fine settimana, 27 – 30 marzo 2019, si presenta ricco di eventi, legati sopratutto alla Venice Fashion Week Spring Edition.

Nata nel 2014 su iniziativa di Venezia da Vivere, Laura Scarpa e Lorenzo Cinotti, è un progetto e una serie di eventi a Venezia per promuovere i creativi e le eccellenze artigianali veneziane e venete. Luoghi iconici della città accolgono sfilate, performance e tour: musei, hotel e store diventano contenitori d’eccellenza per questi gioielli della creatività di casa nostra.

Venice Fashion Week Spring Edition 2019

L’accento è posto sull’idea che la moda inquina quanto il petrolio, e il fast fashion (prodotti di scarsa qualità e a basso prezzo proposti da alcuni brand) è una delle caratteristiche della nostra epoca, dietro la quale si celano anche tantissime ipocrisie. Negli intenti degli organizzatori c’è l’idea di fare di Venezia la sede permanente del dibattito sulla moda sostenibile.

Venice Fashion Week pone l’accento sulla creatività, la sostenibilità e l’alto artigianato: questa volta è il turno di 35 creative che saranno presenti in 16 eventi proposti in 16 location.

Lungo e interessante il programma messo insieme per questa edizione primaverile.

Si comincia il 27 marzo nella cornice dell’Hotel Ca’ Sagredo: Eugenia Rico presenta il suo ultimo romanzo “Il sentiero del diavolo” dedicato alla leggendaria Ana dei Lupi, sacerdotessa delle Asturie. Eugenia Rico vive a Venezia da alcuni anni ed è stata descritta da Sepulveda come “una delle voci più originali della letteratura spagnola”.

E’ il giorno dopo che l’evento entra nel vivo: l’appuntamento è al Caffè Todaro in Piazza San Marco per un brindisi di inizio con Opere Serenissima, prodotto da Villa Sandi.

Nella stessa sera due appuntamenti: dalle 16 alle 21 a Spazio A per la presentazione delle collezione primavera estate di Alberta Ferretti, Moschino e Philosophy di Alberto Serafini. Dalle 19.30 invece ci si sposta a Palazzo Barbarigo per il cocktail di presentazione di Jungle Vibes delle creative veneziane sotto i marchi Taly’s e Hygge.

La Corsetteria (photo Roberto-Rosa)

Venerdì 29 l’appuntamento è di nuovo a Ca’ Sagredo per il meeting “Un tavolo per il Veneto della moda” che affronterà i temi della moda sostenibile, dell’alto artigianato e del fashion Made in Veneto.

Alla sera l’appuntamento è doppio: a Ca’ Sagredo per la sfilata di Fabiana Filippi e dalle 21 all’Hotel Bonvecchiati per un cocktail e DJ set di presentazione dello stile veneziano con la presenza di 7 brand locali: Vita di Vetro, Carla Plessi, Teo d’Amar, BVL Venezia, Esther della Valle, Zazù e Occhiali Micromega.

Anche sabato 30 l’agenda è fitta di eventi: dalle 10 alle 16 il Venice Fashion Meet che comincia con le Tessiture Bevilacqua mentre dalle 10 alle 18 l’Hotel Carlton on the Grand Canal ospiterà nel salotto sartoriale 6 creative: Corsetteria di Nicoletta Lucerna, Michaela Italian Charme, Marisa Convento, Lucia Spampinato, Kristina MC e Lella Vintage.

Dalle 15 la bellissima Scala del Bovolo ospiterà La donna di Spine, un’installazione tra arte e moda di Romi Loch Davis e Laila Muraywid.

Il pomeriggio del sabato è anche dedicato alle sfilate nelle boutique mentre la conclusione è affidata alla sfilata di Atelier Martina Vidal a Palazzo Barbarigo alle 19.30 e alla sfilata di Corsetteria di Nicoletta Lucerna dalle 20.30 al’Hotel Savoia e Jolanda.

martina vidal-venissa (photo-roberto-rosa)

Tra i sostenitori dell’evento Villa Sandi e la Pasticceria Giotto di Padova che si occupa oltre alla produzione di prodotti da forno della rieducazione dei carcerati: una vera eccellenza con importanti riconoscimenti ricevuti.

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito ma fate riferimento al sito di Venice Fashion Week perché c’è la necessità di accreditarsi.

Appuntamenti di questo tipo, oramai una tradizione per Venezia, incrementano quel turismo di qualità di cui tanto si parla e dovrebbero essere un aiuto anche per chi, come me, opera nel turismo per proporre oggetti di qualità ai nostri clienti. Ancora grazie Venezia da Vivere per tutto l’impegno profuso, che so non essere poco.