Inaugurata lo scorso venerdì 26 gennaio e aperta fino a 1 maggio 2018, la mostra Marino Marini passioni visive, presso la Collezione Guggenheim, apre la stagione delle mostre veneziane del 2018.
Apertura migliore non ci poteva essere: non una mostra fatta solo per staccare biglietti e vantarsi dei risultati del botteghino (volete ancora qualche mostra su Van Gogh? E gli impressionisti?) ma una mostra realizzata sotto la curatela di Flavio Fergonzi e Barbara Cinelli che garantiscono, con il proprio curriculum, la qualità del percorso proposto.
La mostra è situata nell’area delle Project Rooms dedicate quindi alle esposizioni temporanee: da qualche tempo è stato spostato il caffè in una nuova ala degli edifici e questo spostamento ha permesso di ampliare lo spazio delle mostre e renderle ancor migliori dal punto di vista espositivo.

Marino Marini alla Fondazione Guggenheim
Perché realizzare una mostra di Marino Marini all’interno della Fondazione? Il rapporto fra Peggy Guggenheim e Marino Marini nasce grazie a Sir Herbert Read che aiutò Peggy nella costruzione della sua collezione. Po, nel 1948, Peggy comprò un gesso di Marini, Angelo sulla città: l’anno successivo Marini lo trasformò in bronzo, in tempo perché venisse esposto nella Mostra di scultura contemporanea, curata e organizzata dalla stessa Peggy nel giardino di Palazzo Venier dei Leoni. Da allora la scultura è diventata uno dei simboli della Collezione: ecco quindi che questo omaggio allo sculture, le cui opere erano contese dai maggiori collezionisti internazionali, acquista ancor più spessore e significato.

Peggy_Marino
In mostra più di 50 sculture dell’artista e altre 20 opere di scultura, dall’antichità al ‘900, con cui Marino Marini si è confrontato: un dialogo che offre un nuovo punto di vista, inaspettato per molti versi, non volto ad evidenziare le fonti dello sculture ma l’ampiezza dell’ispirazione.

Marino Marini Pomona
La mostra nasce anche dall’esigenza delle Fondazione Marino Marini, che si trova a Pistoia, di prendere in esame tutte le fasi artistiche della produzione dello scultore, dagli anni venti fino agli anni sessanta nel novecento, periodo considerato quello della sua piena maturità artistica. Per la prima volta in una mostra a lui dedicata si ha la possibilità di vedere a confronto in maniera concreta le opere che hanno condizionato la produzione di Marino Marini, senza nulla togliere all’unicità della sua produzione. Come dice nel catalogo della mostra Maria Teresa Tosi, direttrice della Fondazione Marino Marini
Marino è un artista complesso, racchiude in sé una doppia anima arcaica e moderna. Resterà sempre profondamente ancorato alle sue radici mediterranee che condizioneranno la sua visione estetica, i contenuti profondi della sua opera e la sua visione plastica. Questo non gli ha mai impedito però di volgere costantemente il suo sguardo al presente e al futuro
Cavalieri e Pomone, le realizzazioni più conosciute di Marino Marini ma anche ritratti e un incredibile Icaro (1933), nella stanza centrale della mostra che vale da sola il biglietto di ingresso. Nella scultura Marino Marini ha voluto rappresentare la caduta, il movimento del corpo che sta precipitando ma le fonti di ispirazione sembrano più quelle di un Cristo Crocifisso. Incredibile per la perizia della realizzazione tecnica anche il Miracolo (1955), opera nella quale lo scultore introduce una variazione sull’iconografia dei cavalieri: il cavallo è abbattuto a terra mentre il cavaliere scivola sul dorso dell’animale. L’opera, ci hanno spiegato i curatori, è stata difficilissima da trasportare in quanto realizzata in un pesante legno di magnolia, ma racconta delle suggestioni della Guernica di Picasso all’interno della scultura.
La mostra è realizzata grazie al sostegno di Lavazza in qualità di Global Partner della Fondazione Solomon R. Guggenheim. E prima della mostra lo sponsor ci ha intrattenuto con un coffee caviar davvero notevole.
Il programma espositivo della Collezione Peggy Guggenheim è sostenuto dagli Institutional Patrons – EFG, Lavazza, e Regione del Veneto, da Guggenheim Intrapresæ e dal Comitato Consultivo del museo.
Importante: tutti i giorni alle 15.30 vengono offerte visite guidate gratuite alla mostra, previo acquisto del biglietto d’ingresso al museo.La mostra segue l’orario del museo quindi è aperta tutti i giorni tranne il martedì dalle ore 10 alle ore 18: il biglietto costa € 15,00 e si può anche prenotare on line. Buona visita!
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