Ha inaugurato sabato scorso alla Casa dei Tre Oci alla Giudecca, la mostra Artico. Ultima Frontiera dedicata alle immagini dei fotografi Paolo Solari Bozzi, Ragnar Axelsson e Carsten Egevang. La mostra, uno degli eventi più interessanti di questo 2017 a Venezia, sarà aperta fino al 2 aprile p.v.

Artico. Casa dei Tre Oci Venezia
120 immagini in bianco e nero in mostra, di questi maestri della fotografia di reportage. Una rassegna che racconta un’ampia regione del mondo che comprende Gloenlandia, Siberia e Islanda: protagonisti i paesaggi, caratterizzati dal tema della bellezza e dell’avversità, ma anche le popolazioni Inuit, un tempo chiamati Eschimesi. 150 mila individui costretti ad una vita in un ambiente decisamente ostile.
Il curatore della Case dei Tre Oci, Denis Curti, sottolinea come il tema della Natura abbia sempre rappresentato per l’arte una sfida costante. Qui la bellezza estrema e crudele porta i fotografi a confrontarsi anche con il tema del cambiamento climatico e della sostenibilità ambientale. In pericolo non è solo la sopravvivenza di queste popolazioni che lottano ogni giorno confrontandosi con la natura, ma l’eredità che oggi lasciamo a chi verrà dopo di noi nella natura profondamente compromessa di questo pianeta.
Paolo Solari Bozzi si è recato in Groenlandia numerose volte tra febbraio e aprile 2016 e ha voluto documentare la vita degli Inuit della costa occidentale della Groenlandia, raccontando la loro quotidianità come un limbo, “straziato da un passato duro ma sicuro e un futuro visibile, ma da scoprire“. Fotografare quindi l’incertezza, il problema diffuso dell’alcolismo, le difficoltà psicologiche che passano anche attraverso moltissimi suicidi.

Paolo Solari Bozzi, Sermilik Fjord, Greenland, 2016 © Paolo Solari Bozzi
Ragnar Axelsson è Islandese e ha dedicato la propria vita alla documentazione del destino della gente nel Grande Nord. Il fotografo crede moltissimo al ruolo della fotografia ai giorni nostri perché ha, secondo lui, il compito di documentare i cambiamenti che stanno avvenendo, scuotendo le coscienze delle persone. La sua visione riguardo a questo mondo che lui tanto ama è che la cultura tradizionale delle popolazioni dell’Artico stia scomparendo a causa delle forze dirompenti dell’economia, in cerca sempre di nuovi territori da sfruttare, e del cambiamento climatico.

Ragnar Axelsson, Thule, Qaanaq, Greenland, 1987 © Ragnar Axelsson
Le foto che mi hanno colpito di più sono state quelle di Castern Egevang, fotografo danese che dal 2002 al 2008 ha vissuto a Nuuk, capitale groenlandese. Egevang è anche membro dell’Arctic Arts Project, associazione dei più famosi e dotati fotografi naturalisti dei nostri giorni, il cui scopo è far conoscere l’impatto dei cambiamenti climatici. Nelle sue fotografie, che pure raccontano una bellezza naturale straordinaria, viene inquadrato anche il rapporto di dipendenza che lega uomini ed animali all’ambiente circostante. Pur in un territorio avverso alla vita, la popolazione locale fa ancora quasi del tutto affidamento sulla natura. Nelle sue foto una luce straordinaria e dei rimandi incredibili alla storia dell’arte.

Carsten Egevang, East Greenland, Scoresbysund, 2016 © Carsten Egevang
Una vera occasione interessante quindi quella offerta da questa mostra, per aprire i nostri occhi verso una realtà che sembra lontana dalla nostra ma, che se pensiamo che stiamo tutti su questo pianeta, non possiamo non considerare a doppio filo legata alla nostra. Nessuno si salva da solo.
Poi, che dire: la Casa dei Tre Oci offre sempre scorci straordinari, sopratutto al tramonto. Buona visita e buon tramonto.

Tramonto dalla Casa dei Tre Oci – Chiesa della Salute
Informazioni: Casa dei Tre Oci | Artico. Ultima Frontiera