Itinerario alla scoperta di un veneziano d’adozione: Mariano Fortuny

Palazzo Fortuny

Palazzo Fortuny

Ecco accomodatevi: vi invito a casa Fortuny.

Perché tra le scoperte che Venezia può riservare troviamo un piccolo itinerario da costruirsi tra i luoghi che Mariano Fortuny, poliedrico artista spagnolo, ha vissuto e amato. La moderna definizione di “artista” non è abbastanza esauriente per descrivere adeguatamente questo personaggio che ha fatto di Venezia la sua città di adozione.

Infatti, tra le altre produzioni che l’hanno reso famoso, realizzava da solo i propri colori e tinture, e fabbricava i pennelli coi quali dipingeva.

I luoghi di Fortuny sono intrisi della sua personalità e della sua creatività e sicuramente lasceranno stupefatto più di qualche visitatore.

Cominciamo da Palazzo Fortuny, Palazzo Pesaro degli Orfei, casa museo di questo artista. Fortuny vi era entrato per la prima volta nel 1898, occupando, con il proprio studio, solo una piccola porzione di quello che era questo grandioso palazzo della metà del ‘400.

Nel corso degli anni riuscì a comprare e a recuperare tutto l’edificio. Dopo averne fatto il suo laboratorio e la sua dimora, il palazzo divenne il suo atelier per la creazione e la stampa di abiti e tessuti in seta e velluto. Appassionato di moda e di tessuti infatti, nel 1909 ha creato la sciarpa Knossos che, da iniziale creazione per il teatro, diventò in seguito un oggetto di moda.

Per tutta la vita Fortuny si dedicò alla pittura, all’ incisione, alla scenografia, all’illuminotecnica  e alle arti applicate. Concepì creazioni di moda recuperando modelli antichi e ideando la plissettatura che brevettò nel 1909.

Dopo la morte di Fortuny nel 1949 il palazzo fu donato al Comune di Venezia e nel 1975 venne aperta la casa museo. E’ possibile visitare questo palazzo solo in occasioni di esposizioni (sempre molto interessanti). Si potranno ammirare contemporaneamente anche lo studio, la preziosa biblioteca, i dipinti e i tessuti che rivestono le pareti e le famose lampade.

Palazzo Fortuny - interno

Palazzo Fortuny – interno

Fino all’8 marzo 2015 sarà possibile ammirare il palazzo e insieme una mostra dedicata alla La Divina Marchesa. Arte e vita di Luisa Casati dalla Belle Époque agli Anni folli . Nella mostra  viene rievocata la figura di questa donna che affascinò d’Annunzio e fu la musa di grandi artisti del suo tempo come Boldini, Marinetti, Balla, Man Ray e Alberto Martini. Qui tutte le informazioni: http://fortuny.visitmuve.it/

La Divina Marchesa

La Divina Marchesa

Fortuny alla Giudecca

Per visitare l’altro luogo che evoca la memoria di Fortuny, dobbiamo spostarci nell’isola della Giudecca (Giudecca 805, fermata Palanca) e visitare la fabbrica che Mariano acquistò nel 1919. Il precedente proprietario era Giancarlo Stucky, proprietario del Mulino accanto ora trasformato in un hotel 5 stelle.

Nel 1921 Fortuny vi aprì una tessitura per la produzione dei tessuti realizzati con le macchine da lui inventate. II tessuti Fortuny, leggendari nel mondo, sono caratterizzati da una lunga durata e da una grande bellezza e sono inimitabili. Infatti l’artista per le tinture e i pigmenti usava formule di sua creazione (basati sulle tecniche dei grandi maestri antichi) riuscendo quindi a conferire ai materiali un aspetto di vera antichità.

Inoltre le particolari condizioni climatiche della città di Venezia, rendono impossibile riprodurre quei tessuti in altre parti del mondo. Alcune realizzazione erano così enigmatiche che non tardarono a nascere voci che Fortuny facesse ricorso alle arti magiche e alla stregoneria.

Fabrica Fortuny alla Giudecca

Fabrica Fortuny alla Giudecca

Nel 1929 la storia di Fortuny si intreccia con quella di Elsie McNeill Lee, designer newyorkese di interni, che aveva visto i tessuti in mostra al Museo Carnavalet di Parigi. Incontrato l’artista a Venezia lo convinse a diventare il distributore esclusivo Americano dei suoi tessuti.

Nel corso degli anni Elsie ha diviso il suo tempo tra lo showroom aperto a New York e la gestione della fabbrica di Venezia. E’ stata parte attiva di tutti gli aspetti della creazione, della produzione e della commercializzazione.

Su richiesta della stessa Elsie, l’azienda su rilevata nel 1988 da Maged Riad. Questi, con sua famiglia, continua a gestire l’attività di produzione e commercializzazione dei tessuti Fortuny tra Venezia e New York.

Mi piace l’idea che gli attuali proprietari non abbiamo voluto abbandonare Venezia (anche con tutte le sue complicazioni). Infatti hanno capito che solo la realtà veneziana, le sue temperature, la sua umidità sanno impreziosire i tessuti Fortuny nelle loro particolarissime caratteristiche e nelle loro mille sfumature.

Alla Giudecca appunto si trova lo showroom, unico e solo ufficiale in città. Contiene la collezione e l’esposizione di memorabilia di Fortuny, materiali, disegni, e altri lavori, inclusi cuscini, accessori, vetri d’arte, luci e tessuti pregiati. Oltre allo showroom è visitabile anche il bellissimo giardino che circonda la proprietà insieme alla piscina, una delle quattro presenti in città.

Piscina della fabbrica Fortuny alla Giudecca

Piscina della fabbrica Fortuny alla Giudecca

Nello showroom della Giudecca, chiunque potrà trovare e portare a casa un piccolo ricordo dell’arte di Fortuny oltre ad altri oggetti di raffinato artigianato nati dalla collaborazione con artisti e designer locali. Interessante la collaborazione con Pietro Lunetta che ha disegnato una collezione di tessuti per cuscini confezionati delle detenute del vicino carcere della Giudecca. Vi sono poi scatole decorative ricoperte di stoffa, candele da interni, ombrelli, lampade da tavolo e lampadari realizzati da famose vetrerie muranesi.

La creatività di Fortuny sembra ancora permeare questo luogo e possiamo ritrovare il suo stile nella novità del mosaico in tessuto. Questo è il primo brevetto di Fortuny dopo la morte del suo fondatore. Con tessere da 1 o 2 centimetri, vengono realizzate le quadrotte numerate, che una volta posate comporranno il design desiderato dal cliente.