Fare shopping a Venezia alla ricerca del vero souvenir artigianale? Cominciamo dalle perle e dai gioielli
Mi sono laureata in Conservazione dei Beni Culturali a Venezia, quindi dovrei conoscere bene la storia dell’arte e delle tradizioni veneziane.
Eppure solo da qualche tempo ho scoperto la lunga storia delle perle in vetro veneziane. Queste sono state utilizzate, dal XV secolo, come moneta di scambio, in Africa e nelle Americhe e ognuno di questi manufatti racchiude un forte valore simbolico.
A Venezia, dalla fine del ‘400, grazie a Marina Barovier, la creazione delle perle di vetro diventa un mestiere al femminile. Le donne potevano così di tenere insieme lavoro, arte e vita domestica (infatti gran parte di lavoro veniva svolto nelle abitazioni).
Nel 2013 è anche sorto un Comitato per la tutela delle perle di vetro per sostenere la candidatura di queste opere e della loro tecnica di lavorazione all’inserimento nella Lista Rappresentativa dei Beni Culturali Immateriali dell’Umanità (Convenzione UNESCO 2003) .
Quando quindi dei clienti mi chiedono di comprare qualcosa di tipico sono felice di portarli da qualche artista che realizza bellissimi gioielli con queste perle.
Ogni artista interpreta le perle alla sua maniera.
Per me una tappa fissa è da Marisa Convento – Venetian Dreams in Calle della Mandola. Mi piace la sua passione per le perle e il modo in cui si prodiga per raccontare, a chi si affaccia alla sua bottega, la storia di questi preziosi oggetti. Spinta dalla curiosità per i segreti delle lavorazioni artigiane, Marisa ha cominciato a creare gioielli e piccoli oggetti decorativi che univano decori in vetro di Murano ai preziosi tessuti e ricami veneziani. Ha ridato vita all’antica arte di infilare le minuscole perline vitree, le conterie, in filo metallico, trasformandole in fiori e altri ornamenti ricchi di colore e fantasia.
Se entrando da Marisa vi innamorate di qualche gioiello potete dire che è colpa mia. Ah, se vi piace di qualche perla in particolare, Marisa i gioielli li crea anche secondo il vostro gusto, quindi con un’estrema personalizzazione.
Altro suggerimento per lo shopping è quello di Perlamadedesign, nei pressi di Ca’ Foscari. Patrizia Iacovazzi, salentina, ed Evelina Pescarolo, veneziana, hanno unito lo sforzo per dare vita a delle creazioni uniche. Patrizia lavora il vetro di Murano con a tradizionale tecnica del lume e tutti i processi produttivi avvengono a Venezia.
“Dietro ogni perla c’è tradizione, ricerca cromatica e potenzialità della materia che danno vita ad un gioiello che interpreta il passato e lo trasforma in contemporaneità. Creazioni che tendono a interpretare il Made in Italy come rinnovata scoperta di eccellenza dell’artigianato e del design locale“.
Sicuramente queste creazioni costano di più che il braccialetto comperato in una bancarella su Ponte di Rialto. Qui stiamo parlando di godere di un pezzo unico che racchiude la storia del vetro e l’amore di questi artigiani per la loro città. E chiunque indossi uno di questi pezzi, deve essere orgoglioso di entrare a far parte di questa tradizione.
Bello e interessante questo articolo. Sono veneziana (trapiantata ahimè a Milano), conosco bene le gioiellerie di Venezia, le nuove e le antiche. Ogni volta che capito a Venezia do sempre un’occhiata alle novità, e spero sempre di non trovare un giorno banalità stile cino/muranese e fatte solo per il turista di passaggio…
Grazie! Per fortuna ancora ne resistono. Anche nel mio lavoro cerco sempre di educare i turisti